L’energia solare è una scelta concreta per ridurre la bolletta e proteggersi da prezzi dell’energia sempre più volatili. Ma prima di firmare un contratto, è fondamentale porsi le giuste domande: le tue decisioni oggi determineranno prestazioni, risparmio e tranquillità per i prossimi 20–25 anni. In questa guida troverai le 5 domande chiave da porti e da porre all’installatore, oltre a esempi pratici, checklist e una panoramica degli step burocratici. Se stai cercando le migliori “domande acquisto fotovoltaico”, qui troverai un percorso semplice e completo per arrivare a un preventivo chiaro e a un impianto cucito sulle tue esigenze.
Inizieremo spiegando perché è utile partire dalle domande giuste e come leggere le bollette per prepararti al sopralluogo. Poi analizzeremo l’idoneità del tetto, il dimensionamento dell’impianto fotovoltaico domestico e la scelta dei componenti; entreremo nel merito dei costi, del payback e degli incentivi; valuteremo la convenienza reale dell’accumulo; vedremo come scegliere l’installatore e quali garanzie chiedere. Concluderemo con errori da evitare, manutenzione, casi particolari, mini-FAQ tecniche, una checklist pre-acquisto e i KPI per confrontare correttamente 2–3 preventivi. Preparati a fare scelte informate, con le giuste domande al momento giusto.
Perché partire dalle domande giuste prima di firmare
Partire dalle domande giuste ti evita i due errori più comuni: sottodimensionare l’impianto (e ritrovarti con risparmi inferiori al previsto) oppure sovradimensionarlo (spendere di più e valorizzare male l’energia immessa in rete). Le giuste domande acquisto fotovoltaico portano chiarezza su tre piani: tecnico (compatibilità del tetto e dell’impianto elettrico), economico (budget, risparmio, incentivi) e operativo (tempi, pratiche, garanzie e assistenza). Non si tratta solo di “comprare pannelli”, ma di integrare un sistema di produzione elettrica nella tua casa, con impatti su abitudini, elettrodomestici e comfort.
Un approccio vincente è ragionare per scenari. Ad esempio: come cambierebbe il tuo autoconsumo elettrico residenziale se aggiungessi una pompa di calore nei prossimi 2 anni? Prevedere i carichi futuri (climatizzazione, e-mobility, boiler elettrico) aiuta a scegliere oggi un inverter ibrido con predisposizione batteria e a predisporre corrugati e cavidotti per future espansioni. Allo stesso modo, valutare l’orientamento tetto a sud o sud-ovest, la presenza di ombreggiamenti dei pannelli solari e la potenza impegnata del contatore (monofase/trifase) evita ripensamenti e costi extra.
Un insight spesso trascurato: la qualità del monitoraggio conta quanto i componenti. Scegli soluzioni che offrano dati chiari su produzione, autoconsumo, immissioni e prelievi. Senza un cruscotto leggibile, è difficile ottimizzare i consumi e verificare che l’impianto renda come promesso. Infine, pretendere un capitolato trasparente con marche, modelli, garanzie e cronoprogramma è il passo decisivo per trasformare le domande in certezze prima di firmare.
Come leggere le bollette per prepararsi al sopralluogo e al preventivo
La tua bolletta è la base per il dimensionamento impianto fotovoltaico domestico. Ecco cosa estrarre:
- Consumi annui in kWh (ultimi 12 mesi): indicano il “fabbisogno” di base.
- Ripartizione oraria F1–F2–F3: utile per capire quando consumi di più e stimare l’autoconsumo diurno.
- Potenza impegnata (kW) e potenza disponibile: chiarisce se sei monofase o trifase e se serve un aumento.
- Costo energia vs oneri/fissi: ti aiuta a stimare il risparmio reale.
- Eventuali note su scambi col GSE se hai già impianti o RID.
Esempio pratico: famiglia di 4 persone, 3.500 kWh/anno, prevalenza serale/notturna (F3). Senza cambi abitudinali, l’autoconsumo iniziale potrebbe attestarsi al 30–40%. Spostando lavatrice/lavastoviglie/boiler in fascia diurna (con programmazione o smart plug) si può salire al 45–55%. Con una pompa di calore usata di giorno o un’auto elettrica ricaricata nelle ore solari, l’autoconsumo può superare il 60%.
Suggerimenti operativi:
- Raccogli 12 bollette e crea un foglio con i kWh mensili: serve a stimare la produzione mese per mese.
- Annota elettrodomestici energivori e orari d’uso.
- Verifica se ci sono aumenti recenti di consumi (nuovi apparecchi).
- Individua obiettivi: vuoi coprire solo i consumi attuali o prevedi una crescita (pompa di calore, e-mobility)?
Una dritta spesso ignorata: chiedi al tecnico di simulare la produzione su base mensile, non solo annua, incrociandola con i tuoi profili di consumo. I mesi invernali pesano meno sulla produzione: per questo una stima stagionale ti dà un quadro realistico del risparmio e della eventuale convenienza della batteria. Infine, prepara domanda chiave: quali domande fare all’installatore prima di comprare i pannelli solari riguardo ottimizzatori, inverter ibridi e pratiche con il distributore? Portale già scritte: velocizzerai il sopralluogo e otterrai un preventivo più preciso.
Domanda 1 — Il mio tetto/immobile è davvero adatto al fotovoltaico?
Orientamento e inclinazione ideali: cosa cambia tra sud, sud-ovest e tetto piano
Orientamento a sud con inclinazione 25–35° massimizza la produzione. Sud-ovest o sud-est comportano cali tipici del 5–10%, spesso compensati da un maggior allineamento con i picchi di consumo pomeridiani. Un tetto piano richiede strutture inclinate o zavorrate: la resa è ottima, ma servirà considerare carichi e distanze per evitare ombreggiamento fra file.
Superficie utile: quanti m² servono per ogni kWp installato
Con moduli moderni da 400–430 Wp servono mediamente 2,2–2,6 m²/kWp. Per capire quanto spazio serve per installare 3 kW sul tetto di casa, considera 7–8 pannelli: indicativamente 16–22 m² in base ai moduli e alle intercapedini. Tetti complessi richiedono layout attenti per evitare perdite.
Ombreggiamenti di alberi, comignoli e edifici: valutazione e soluzioni
Ombre anche brevi possono ridurre significativamente la resa. Soluzioni: spostare le stringhe su falde più libere, usare ottimizzatori di potenza per stringhe o microinverter, potare alberi. Un’analisi con strumento di ombreggiamento (solar pathfinder o app di realtà aumentata) è indispensabile.
Stato del tetto e carichi: quando conviene rifare la copertura prima
Se la copertura è a fine vita, rifarla prima evita costi doppi. Verifica portata, ancoraggi e impermeabilizzazione. Su tetti piani valuta le zavorre extra; su coppi e tegole controlla la compatibilità con le staffe.
Vincoli paesaggistici e contesto condominiale: autorizzazioni e limiti
In molti casi l’installazione è in edilizia libera; in aree vincolate potrebbe servire autorizzazione paesaggistica o dichiarazione asseverata. In condominio, servono delibere e regole per uso esclusivo/parti comuni.
Quadro elettrico e contatore: monofase o trifase, potenza impegnata
Controlla lo stato del quadro e la potenza impegnata. In caso di potenze elevate o carichi monofase sbilanciati, valutare il passaggio a trifase. Il contatore bidirezionale sarà gestito dal distributore.
Domanda 2 — Quanta potenza mi serve e quali componenti scegliere?
Analisi dei consumi annui e profilo orario della casa
Parti dai kWh/anno e dal profilo orario. Per una famiglia di 4 persone tipica, i kWh annui sono spesso 3.000–4.500. Se usi climatizzazione elettrica o cucina a induzione, i consumi crescono. Più energia usi di giorno, maggiore sarà l’autoconsumo.
Stima dei kWp necessari e produzione attesa in base alla zona geografica
La produzione annua kWh per kWp in Italia varia indicativamente da 1.000–1.200 al Nord, 1.200–1.350 al Centro, 1.350–1.600 al Sud. Per “quanta energia produce un impianto da 6 kW al nord Italia”, considera 6.000–7.200 kWh/anno a seconda di orientamento, inclinazione e ombreggiamenti.
Scelta dei moduli: efficienza, tecnologia, degrado e tolleranze
Punta a moduli con buona efficienza (>20%), tolleranza positiva e garanzia di performance 25 anni (ad es. 84–88% di potenza residua a fine garanzia). Valuta celle PERC, TOPCon o HJT in base a budget e spazio.
Inverter di stringa, ibridi o microinverter: pro, contro e casi d’uso
- Inverter di stringa: efficienti e convenienti su falde omogenee.
- Ibridi: permettono accumulo ora o in futuro (inverter ibrido con predisposizione batteria).
- Microinverter: ottimi per tetti complessi o ombreggiati, costano di più ma migliorano il rendimento a modulo.
Ottimizzatori di potenza: quando sono utili
Utili in presenza di ombre parziali, falde miste o moduli con invecchiamenti non uniformi. Pesano sul budget ma possono recuperare dal 5 al 20% di produzione persa.
Predisposizione a carichi futuri: pompa di calore ed e-mobility
Se prevedi PDC o auto elettrica, dimensiona 1–2 kWp in più, se compatibile col tetto. Prepara linee dedicate e integrazione con wallbox per sfruttare i picchi solari.
Domanda 3 — Quanto costa e qual è il ritorno economico atteso?
Voci di spesa: componenti, progettazione, pratiche, installazione e collaudo
Il costo totale include moduli, inverter, strutture, cavi, protezioni CEI 0-21, progettazione, pratiche edilizie/elettriche, pratiche con il distributore, collaudo e attivazione. Spesso è incluso il monitoraggio.
Fasce di prezzo tipiche per impianti domestici
Indicativamente: 1.300–2.000 €/kWp chiavi in mano per impianti senza accumulo, a seconda di marca, complessità del tetto e ombreggiamenti. Le batterie incidono 700–1.100 €/kWh utile (LFP), variabile per brand e garanzie.
Risparmio da autoconsumo e gestione dell’energia immessa in rete
Il risparmio primario deriva dall’autoconsumo: ogni kWh autoconsumato evita l’acquisto a prezzo pieno. L’energia immessa può essere valorizzata con Ritiro Dedicato GSE e gestione energia immessa o contratti con reseller; dove già attivo, lo Scambio sul Posto continua a valere per impianti esistenti. Valori economici cambiano nel tempo: considera scenari prudenziali.
Payback realistico: come stimarlo con scenari di prezzo energia
Payback tipico 6–12 anni per impianti senza accumulo, dipende da autoconsumo, prezzi energia e incentivi. Esempio: impianto 6 kWp al Nord (6.600 kWh/anno), autoconsumo 45%, prezzo medio evitato 0,25–0,35 €/kWh, RID su eccedenze 0,09–0,14 €/kWh: rientro 7–10 anni.
Incentivi e agevolazioni: detrazioni fiscali, IVA ridotta, bandi locali
Per i privati è spesso applicabile la detrazione fiscale 50 per cento per fotovoltaico in 10 anni e IVA agevolata al 10 per cento. Verifica bandi locali e cumulabilità.
Mini-simulazioni: casi tipo con differenti profili di consumo
- Casa A, 3.500 kWh/anno, 4 kWp, autoconsumo 40%: risparmio annuo 350–500 €, payback 8–11 anni.
- Casa B con PDC, 6.500 kWh/anno, 6 kWp, autoconsumo 55%: risparmio 700–1.000 €, payback 6–9 anni.
- Casa C con BEV e ricarica diurna, 7,500 kWh/anno, 7 kWp, autoconsumo 60%: risparmio 900–1.200 €, payback 6–8 anni.
Domanda 4 — Accumulo sì o no?
Quando conviene aggiungere la batteria in base alle abitudini di consumo
Conviene la batteria con un impianto? Dipende dal profilo. Se consumi molto la sera/notte o d’inverno (riscaldamento elettrico), la batteria aumenta l’autoconsumo al 70–85%. Se sei spesso a casa di giorno o puoi spostare i carichi nelle ore solari, l’utilità diminuisce.
Dimensionamento corretto dello storage (kWh) rispetto ai kWp
Regola empirica: capacità batteria pari a 0,8–1,2 volte la produzione giornaliera media in mesi di spalla. Per 6 kWp al Nord (produzione media giornaliera primavera/autunno circa 18–22 kWh), uno storage efficace è 7–10 kWh.
Vita utile, cicli, efficienza round-trip e garanzie delle batterie
Batterie LFP con 6.000+ cicli e 10 anni di garanzia sono uno standard solido; efficienza round-trip 90–95%. Valuta garanzie su capacità residua (ad es. 70–80% a fine periodo) e componenti BMS.
Funzione backup contro i blackout: limiti e requisiti
Non tutte le batterie offrono backup. Serve un inverter ibrido con uscita di emergenza, ATS e quadro dedicato. La potenza di backup è limitata: definisci i carichi critici (luci, router, frigo, circolatore PDC).
Confronto ROI impianto con e senza accumulo
Senza accumulo potresti avere payback 6–10 anni; con batteria 8–12 anni. Se vivi in zone con frequenti blackout o non puoi spostare i carichi, il valore non è solo economico ma anche di resilienza. Una via prudente: predisporre l’inverter ibrido ora e installare la batteria in un secondo momento, dopo aver misurato i flussi reali.
Domanda 5 — A chi affidarsi e quali garanzie pretendere?
Come valutare un installatore: certificazioni, referenze, sopralluogo tecnico
Cerca installatori con esperienza, abilitazioni DM 37/08, personale formato FER e conformità CEI 0-21/0-16. Verifica referenze reali, cantieri simili al tuo e qualità del sopralluogo (misura ombreggiamenti, verifica tetto, quadro, passaggi cavi). Tra quali domande fare all’installatore prima di comprare i pannelli solari includi: marchi proposti, calcoli di produzione, ipotesi di autoconsumo, tempi e garanzie.
Capitolato chiaro: marche, modelli, accessori e cronoprogramma
Pretendi un capitolato con moduli, inverter, strutture, protezioni, ottimizzatori, sistema di monitoraggio, posa cavi, fori e ripristini, smaltimento imballi. Chiedi cronoprogramma: progettazione, pratiche, consegna materiali, installazione, collaudo.
Garanzie su prodotto e performance dei moduli, inverter e lavori
Moduli: 12–25 anni su prodotto e garanzia di performance moduli 25 anni. Inverter: 5–12 anni estendibili. Lavori: 2–5 anni su posa. Richiedi documenti di garanzia e procedure di RMA.
Manutenzione programmata e monitoraggio: cosa includere
Accordi chiari su manutenzione e pulizia dei pannelli, controlli elettrici, aggiornamenti firmware, assistenza da remoto e SLA per guasti. Il monitoraggio deve includere KPI base: produzione, autoconsumo, immissioni, prelievi.
Contratto, penali, SLA e assistenza post-vendita
Controlla clausole su varianti prezzi, tempi di allaccio, penali per ritardi, assicurazione cantiere e responsabilità. Chiedi un referente unico e tempi massimi di intervento.
Iter e tempistiche: dall’ordine all’allaccio in rete
Progettazione e pratiche edilizie/elettriche
Si parte con rilievo e progetto preliminare. Per la maggior parte dei casi residenziali l’installazione è in edilizia libera; in aree vincolate può servire autorizzazione. Il progettista redige elaborati, schema elettrico e relazione tecnica.
Pratiche con il distributore e attivazione del contatore bidirezionale
L’installatore invia al distributore la richiesta di connessione con documentazione tecnica. Ricevuta la soluzione tecnica, si procede con posa e collaudo. Il distributore sostituisce/attiva il contatore bidirezionale e abilita la misura in immissione/prelievo.
Rapporti con il GSE e gestione dell’energia immessa
Per la valorizzazione dell’energia immessa si può attivare il Ritiro Dedicato GSE. L’installatore o il consulente GSE caricano i dati, i POD e i documenti richiesti. Chi già beneficia dello Scambio sul Posto continuerà secondo le regole del proprio contratto.
Collaudo, attivazione e verifiche iniziali delle prestazioni
Al termine lavori si eseguono prove di funzionamento, verifiche protezioni e monitoraggio. Nelle prime settimane controlla che la produzione giornaliera sia coerente con l’irraggiamento stagionale e che non ci siano allarmi o mismatch tra stringhe. Tempi totali tipici: 45–90 giorni dall’ordine, variabili per burocrazia e disponibilità materiali.
Errori comuni da evitare prima dell’acquisto
Sottovalutare ombreggiamenti e perdite di sistema
Anche piccole ombre da comignoli o antenne possono tagliare la produzione in modo marcato. Valuta ottimizzatori di potenza o microinverter e un layout di stringa adeguato. Considera perdite di sistema 10–15% (inverter, cavi, temperatura, mismatch).
Sovradimensionare senza reale autoconsumo
Installare molti kWp senza usare l’energia di giorno porta a valorizzazioni basse in rete. Meglio ottimizzare l’autoconsumo con carichi programmati e, se serve, una batteria dimensionata con criterio.
Ignorare garanzie e costi di manutenzione
Un prezzo basso senza garanzie solide può costare caro nel lungo periodo. Chiedi costi di manutenzione preventivati e disponibilità ricambi.
Confrontare preventivi non omogenei
Confronta prezzo/kWp, kWh/kWp attesi, garanzie, marche, tempi e servizi inclusi. Evita decisioni su “prezzo totale” senza capire cosa c’è dentro. La trasparenza è la tua migliore alleata nelle domande acquisto fotovoltaico.
Manutenzione e monitoraggio: cosa aspettarsi negli anni
Pulizia, controlli periodici, costi indicativi
La polvere e i residui riducono la resa. In aree urbane/industriali o vicino a pini e campi, prevedi 1–2 pulizie l’anno. Controlli elettrici annuali o biennali aiutano a prevenire problemi. Budget indicativo: 100–250 €/anno per un impianto residenziale, variabile per accessibilità e zona.
App e portali di monitoraggio: KPI da tenere d’occhio
Monitora: produzione giornaliera/mensile, autoconsumo, immissioni, prelievi, performance ratio, eventuali allarmi. Imposta alert per cali anomali. Un cruscotto chiaro è essenziale per trenare il ROI e capire quando, ad esempio, conviene installare una batteria o aggiungere carichi intelligenti.
Casi particolari e alternative
Tetto piano, pergole e facciate: strutture e zavorre
Su tetti piani, le strutture a triangolo richiedono zavorre: verifica portate e impermeabilizzazione. Le pergole fotovoltaiche offrono ombreggio utile e integrazione architettonica. I sistemi a facciata sono possibili ma con rese inferiori e costi maggiori.
Soluzioni plug-and-play da balcone: pro, contro e limiti normativi
I micro-impianti da balcone sono plug-and-play, rapidi da installare e possono aiutare su piccoli consumi diurni. Limiti: potenza ridotta, minor resa, normative condominiali e necessità di prese dedicate. Ottimi come “assaggio” del solare, ma non sostituiscono un impianto da tetto.
Impianti in condominio: uso esclusivo e parti comuni
Possibili su tetto condominiale con uso esclusivo di una porzione o su parti comuni con ripartizione dei benefici. Servono delibere e un progetto che eviti interferenze con altri impianti (antenne, camini, camminamenti).
Mini-FAQ tecniche
Rendimento con nuvole, pioggia e in inverno
Con cielo coperto la produzione si riduce, ma non si azzera: attesi 10–40% della potenza di picco. In inverno, l’irraggiamento minore accorcia le giornate; ottimo per capire la bontà del dimensionamento e l’eventuale utilità della batteria.
Durata di moduli e inverter: degradazione e sostituzioni
I moduli degradano tipicamente 0,4–0,6%/anno. Gli inverter hanno vita 10–15 anni; prevedi una sostituzione nel ciclo vita dell’impianto. Scegli marchi con garanzie estendibili e assistenza efficace.
Neve, grandine e resistenza meccanica dei pannelli
I moduli sono certificati per carichi neve e impatti. In zone a rischio grandine, valuta vetri spessi, inclinazioni adeguate e assicurazione. La neve può riflettere luce e aumentare la produzione appena i moduli si liberano.
Checklist pre-acquisto da usare con l’installatore
Dati e documenti per un preventivo preciso
- 12 mesi di bollette con kWh mensili e potenza impegnata
- Foto tetto (falde, ostacoli), quadro elettrico e contatore
- Indicazione di vincoli urbanistici/paesaggistici
- Obiettivi futuri: PDC, induzione, BEV, fotovoltaico per pompa di calore
- Preferenze su marchi e budget
Domande chiave da porre durante il sopralluogo
- Come capire se il tetto è adatto al fotovoltaico con i miei ombreggiamenti?
- Meglio inverter di stringa o microinverter? Servono ottimizzatori?
- Quanti kWp necessari per una famiglia di 4 persone nel mio caso?
- Quanto spazio serve per installare 3 kW sul tetto di casa?
- In caso di batterie: conviene la batteria con un impianto come il mio? Quale capacità?
- Tempi di allaccio e collaudo impianto, garanzie, assistenza e monitoraggio inclusi?
Prossimi passi: confrontare 2–3 preventivi in modo corretto
KPI da mettere a confronto: kWh/kWp, garanzie, tempi, prezzo/kWp
Allinea i preventivi su:
- kWp proposti e kWh/kWp attesi per la tua zona
- Prezzo/kWp, marchi e garanzie (moduli, inverter, lavori)
- Inclusioni: pratiche con il distributore, GSE, monitoraggio, manutenzione iniziale
- Tempi di consegna, installazione, allaccio e penali
Clausole contrattuali da verificare prima di firmare
Verifica cronoprogramma, varianti prezzi, responsabilità su fori/ripristini del tetto, assicurazione RCT/RCO in cantiere, SLA di assistenza, gestione RMA, modalità di pagamento legate a milestone chiare. Pretendi report di collaudo e certificazioni di conformità. Queste sono le vere domande acquisto fotovoltaico che trasformano un “preventivo” in un progetto affidabile.
Glossario essenziale per orientarsi
kWp, kWh, autoconsumo, immissione in rete
- kWp: potenza di picco dell’impianto.
- kWh: energia prodotta/consumata.
- Autoconsumo: quota di produzione usata in casa.
- Immissione in rete: energia non autoconsumata e ceduta.
Inverter ibrido, ottimizzatore, contatore bidirezionale
- Inverter ibrido: gestisce produzione FV e batterie.
- Ottimizzatore: massimizza la resa del singolo modulo.
- Contatore bidirezionale: misura prelievi e immissioni.
Key Points
- Valuta tetto, ombre e quadro elettrico prima di tutto; un sopralluogo accurato è decisivo.
- Dimensiona sui tuoi kWh/anno e sul profilo orario; prevedi carichi futuri (PDC, BEV).
- Esempio Nord Italia: 6 kW producono tipicamente 6.000–7.200 kWh/anno; sud e inclinazione corretti aumentano la resa.
- Budget realistico: 1.300–2.000 €/kWp senza batterie; detrazione 50% e IVA 10% migliorano il payback.
- La batteria conviene se consumi molto la sera o cerchi resilienza; dimensiona 7–10 kWh per impianti 6 kWp al Nord.
- Confronta preventivi su kWh/kWp, garanzie, tempi, servizi inclusi e non solo sul prezzo totale.
- Pretendi monitoraggio chiaro, manutenzione programmata e un capitolato trasparente.
Conclusioni
Fare le giuste domande prima dell’acquisto è il modo più efficace per ottenere un impianto fotovoltaico che renda davvero, senza sorprese. Parti dai tuoi consumi, analizza tetto e ombreggiamenti, scegli componenti coerenti e pensa ai carichi futuri. Chiedi preventivi dettagliati con stime di kWh/kWp, garanzie e tempi scritti; verifica la gestione delle pratiche con il distributore, il contatore bidirezionale e il rapporto con il GSE per la gestione dell’energia immessa. Valuta con attenzione l’accumulo: può aumentare l’autoconsumo e la resilienza, ma va dimensionato sui tuoi profili di utilizzo.
Ricorda: cura del dettaglio, trasparenza contrattuale e un monitoraggio chiaro fanno la differenza nel lungo periodo. Se stai valutando un impianto fotovoltaico, raccogli 2–3 proposte comparabili, usa la checklist di questa guida e porta con te le tue “domande acquisto fotovoltaico” personalizzate. Il passo successivo? Prenota un sopralluogo tecnico qualificato con le bollette degli ultimi 12 mesi alla mano. Inizia oggi a costruire il tuo risparmio di domani, con scelte informate e un partner affidabile al tuo fianco.
Domande frequenti
1) Quali domande fare all’installatore prima di comprare i pannelli solari?
- Chiedi: kWp consigliati sui tuoi kWh/anno, stima kWh/kWp in zona, gestione ombreggiamenti, marche e garanzie, tempi di allaccio, monitoraggio incluso, pratiche con distributore e GSE, manutenzione e SLA.
2) Come capire se il tetto è adatto al fotovoltaico?
- Valuta orientamento/inclinazione, superficie libera, ombreggiamenti, stato della copertura e portate, vincoli paesaggistici e accessi. Richiedi rilievo con analisi ombre e layout di stringa.
3) Quanto spazio serve per installare 3 kW sul tetto di casa?
- Con moduli da 400–430 Wp servono in media 16–22 m², considerando cornici, distanze e camminamenti. Su tetti complessi potrebbe servire qualche metro quadrato in più.
4) Quanta energia produce un impianto da 6 kW al Nord Italia?
- In media 6.000–7.200 kWh/anno, a seconda di orientamento, inclinazione, perdite di sistema e ombreggiamenti. Con sud e 30° d’inclinazione ti avvicini al valore alto della forchetta.
5) Conviene la batteria con un impianto?
- Conviene se consumi molto la sera/notte o vuoi protezione dai blackout. Dimensiona 0,8–1,2 volte la produzione giornaliera media dei mesi di spalla; verifica ROI e garanzie (cicli, efficienza, capacità residua).
Grazie per aver letto questa guida! Ti è stata utile? Dicci in un commento quale sezione ti ha chiarito di più le idee o quale altra domanda vorresti aggiungere alla checklist. Se conosci qualcuno che sta valutando il fotovoltaico, condividi questo articolo: potrebbe aiutarlo a evitare errori e a scegliere con consapevolezza. Qual è, secondo te, la domanda più importante da fare prima di firmare?
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